Genio della moda e visionario. Giorgio Armani ha le idee chiare anche sul futuro del suo marchio, persino quando non sarà più al comando.
Già in passato Giorgio Armani aveva spiegato al Financial Times che “per la successione del mio impero è tutto pronto”. Parole che sono state confermate in queste ore anche da un documento in cui viene svelato, di fatto, quali siano le disposizioni dello stilista sulla sua eredità.
Giorgio Armani, le disposizioni segrete sull’eredità
La Fondazione che porta il nome Armani, creata nel 2016, per realizzare progetti di utilità pubblica e sociale, è il primo tassello del futuro della governance della sua azienda. Anche per questa ragione, quando non ci sarà più lo stilista al timone, l’impresa dovrà comunque avere “assetti rispettosi e coerenti con alcuni principi che mi stanno particolarmente a cuore e che da sempre ispirano la mia attività di designer ed imprenditore”.
Lo si apprende nel dettaglio da alcune carte segrete che sono state svelate di recente e di cui parlano oggi La Stampa e Libero. Armani possiede il 99% del suo gruppo (lo 0,1 è della Fondazione), gestisce 9000 dipendenti, conta un fatturato di 2,35 miliardi e 162 milioni di utile. Non avendo figli e non avendo pure nessuna intenzioone di vendere il suo gioiello a gruppi stranieri ecco entrare in gioco gli altri componenti della famiglia.
In modo particolare i nipoti: Silvana e Roberta, figlie di Sergio, il fratello scomparso, e Andrea Camerana, figlio di sua sorella Rosanna, con cui tiene le redini dello stile della maison insieme anche a Pantaleo Dell’Orco.
Tutti i nipoti e tutti i personaggi prima citati sono in consiglio, dove è presente anche Federico Marchetti, fondatore di Yoox. Loro avranno azioni del gruppo secondo il piano preciso di Armani che risulta essere conservato da un notaio milanese.
Tale documento sarebbe stato visionato dalla agenzia Reuters e svelerebbe appunto il futuro dell’azienda. In particolare viene precisato che il 50% degli utili netti verrà distribuito agli azionisti e ci saranno degli obblighi: il divieto di quotazione in Borsa per i primi cinque anni e regole rigide per attività di fusioni e acquisizioni. Il gruppo dovrà essere gestito con l’obiettivo di creare valore, mantenere i livelli occupazionali e perseguire i valori aziendali.
Stile e al passo con i tempi
Proprio nell’ottica dei valori aziendali, le linee guida dovranno essere quelle della “ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato, con attenzione ai dettagli e alla vestibilità”.
Insomma, la richiesta esplicita di Armani è quella di portare avanti eleganza e raffinatezza, anche quando lui non ci sarà più.